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Materiale fuoriuscito dalla Cementeria Barbetti, il Sindaco vieta “la raccolta di vegetali per consumo umano e zootecnico”, il Comitato NO CSS chiede ulteriori approfondimenti

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L’8 giugno scorso il personale dell’Usl Umbria 1 e di Arpa Umbria è intervenuto in località Suelle di Gubbio a seguito di segnalazione relativa alla presenza di materiale ricaduto da una nuvola proveniente da una delle ciminiere della Cementeria Barbetti. “Il fenomeno è durato pochi minuti e non sono emerse, al momento, evidenze di disturbi fisici collegabili all’evento”, informa la USL Umbria 1. Intanto, il Sindaco ha emanato un’ordinanza con la quale ordina alla Cementeria Barbetti di effettuare sopralluoghi approfonditi e invita a non raccogliere “vegetali per consumo umano e zootecnico visibilmente interessati dalla ricaduta”. Il Comitato NO CSS interviene sulla vicenda e rimarca la necessità di accertamenti in merito all’incidente, atti “rilevare la possibile presenza di microinquinanti pericolosi per l’ambiente e la salute” anche nei luoghi vicini alla Cementeria Barbetti dove non sono stati rinvenuti materiali di fuoriuscita visibili a occhio nudo.

Il testo dell’ordinanza del Sindaco Stirati:

“Il sindaco di Gubbio Filippo Stirati ha emanato una ordinanza urgente a seguito della nota inviata da ARPA Umbria con la quale si comunica che in data 08/06/2024, a seguito di segnalazione, è stato eseguito un sopralluogo congiuntamente alla USL constatando quanto segue:
“Con la presente si comunica che in data 08.06.2024 gli scriventi sono stati attivati alle ore 13.00 da parte di un cittadino che segnalava la presenza in un’abitazione in Loc. Suelle, di materiale ricaduto da una nuvola proveniente da una delle ciminiere della Cementeria Barbetti. Alle ore 15 la ditta inviava una comunicazione con la quale riferiva che alle ore 9.15 circa si era verificato un imprevedibile problema tecnico, la fermata accidentale del molino di macinazione della marna collegato alla linea sud di cottura del Clinker, che ha comportato un aumento repentino della portata dei gas evacuati dalla ciminiera. Nello stessa nota la ditta riferiva che l’elevata velocità dei gas a valle del ventilatore aveva verosimilmente comportato la rottura meccanica di una delle batterie del silenziatore con conseguente perdita del materiale fonoassorbente in essa contenuto. La stessa ditta riferiva che gli operatori addetti alla conduzione hanno ridotto al minimo la produzione della linea di cottura allo scopo di verificare l’accaduto. La ditta riferiva inoltre di aver risolto l’inconveniente in pochi minuti e che l’impianto ha ripreso ad operare a regime intorno alle 10.30 circa. Il personale ARPA ed ASL è intervenuto alle ore 15 presso l’abitazione del Sig. Urbani Giovanni ubicata in via di Suelle 34 ed alla presenza dello stesso e dei suoi familiari e dei Carabinieri, è stata accertata la presenza di materiale presumibilmente costituito da fiocchi di fibre in più punti della proprietà. I residenti riferivano che intorno alle 9.30 avevano osservato la ricaduta dei fiocchi da parte di una nuvola densa e scura proveniente dalle ciminiere del forno della Cementeria. Gli stessi riferivano che il fenomeno ha avuto la durata di circa 3 minuti.
Gli scriventi hanno provveduto a campionare, anche alla presenza del Direttore di Stabilimento Mauro Barbetti a cui è stato consegnato un campione, il materiale da uno dei terrazzi dell’abitazione ed i campioni sono stati consegnati al Laboratorio ASL di Bastia. E’ stato intimato verbalmente al Sig. Barbetti Mauro di provvedere alla pulizia con mezzi adeguati delle superfici dell’abitazione. Si è provveduto ad una prima ispezione delle aree circostanti visionabili (alcune proprietà sono recintate e non abitate) e, per quanto verificato al momento, sembrerebbe che la proprietà maggiormente interessata sia quella del Sig. Urbani Giovanni. Per quanto sopra si ritiene opportuno, in attesa dell’esito delle analisi finalizzate a verificare la eventuale pericolosità delle fibre emesse e nell’ottica del rispetto del principio di massima precauzione, proporre alla S.V. l’emissione di un provvedimento che imponga alla Ditta Cementerie Barbetti quanto segue: verifica mediante sopraluoghi approfonditi delle aree interessate dalla ricaduta, raccolta delle fibre con mezzi idonei che comportino l’aspirazione mediante apparecchiatura dotata di filtro adeguato alle fibre, evitando qualsiasi risollevamento e dispersione delle stesse. Le fibre raccolte dovranno essere gestite come rifiuto mediante ditta autorizzata. Operare nell’immediato una stretta vigilanza sulle batterie dei silenziatori, in attesa di una verifica più approfondita sul perfetto funzionamento e durata degli stessi, in modo da intervenire tempestivamente nel caso dovesse riverificarsi l’inconveniente.”
Ritenuto necessario procedere ad emettere provvedimento a tutela dell’ambiente e della pubblica e privata incolumità;
VISTO il D.Lgs. 267/2000 ed in particolare l’art. 50, comma 5;
VISTO il D.Lgs. 152/2006;
VISTO il d.lgs. 09.04.2008 n. 81 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
ORDINA
Alla Ditta Cementerie Barbetti S.P.A. in qualità di proprietari della cementeria in Corso Semonte,
foglio 164, particella 1708, quanto segue:
– Verifica mediante sopraluoghi approfonditi delle aree interessate dalla ricaduta.
– Raccolta delle fibre con mezzi idonei che comportino l’aspirazione mediante apparecchiatura dotata di filtro adeguato alle fibre, evitando qualsiasi risollevamento e dispersione delle stesse.
– Le fibre raccolte dovranno essere gestite come rifiuto mediante ditta autorizzata.
– Operare nell’immediato una stretta vigilanza sulle batterie dei silenziatori, in attesa di una verifica più approfondita sul perfetto funzionamento e durata degli stessi, in modo da intervenire tempestivamente nel caso dovesse riverificarsi l’inconveniente.
– Divieto di raccolta di vegetali per consumo umano e zootecnico visibilmente interessati dalla ricaduta.
Il presente provvedimento dovrà essere notificato alle CEMENTERIE ALDO BARBETTI – SOCIETA’ PER AZIONI, sede legale Corso Garibaldi 81, PEC: barbetti@legalmail.it. Contro il presente provvedimento è ammesso, entro 60 giorni dalla notifica, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria o, in alternativa, entro 120 giorni ricorso al Presidente della Repubblica.”

Lo stesso giorno, l’USL Umbria 1 informa che:

Sono stati prontamente effettuati dei campionamenti del materiale rinvenuto e, in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio (al momento è stata esclusa la presenza di fibre di amianto), nel rispetto del principio di precauzione, è stata proposta al Sindaco di Gubbio l’emissione di un provvedimento finalizzato alla pulizia delle aree interessate dalla ricaduta e a mettere in atto tutti gli accorgimenti tesi ad evitare il ripetersi del fenomeno, ordinanza emessa nella stessa giornata.
Da una prima valutazione presso la Ditta Barbetti sulle circostanze dell’accaduto, il materiale sarebbe costituito da materiale fonoassorbente proveniente da uno dei silenziatori dell’impianto. Le indagini ambientali sul caso stanno continuando in stretta collaborazione tra Usl Umbria 1 e Arpa Umbria.

Il Comitato NO CSS interviene con il comunicato stampa che segue:

Incuranti delle numerose testimonianze oculari dei residenti della zona e delle abbondanti prove esibite (foto, filmati e materiale di ricaduta prelevato), alcuni sprovveduti (o magari mistificatori…) nella giornata di ieri hanno cercato di minimizzare la portata dell’evento, mettendo in dubbio la nostra correttezza nell’informare i cittadini e addirittura l’origine del materiale rinvenuto in prossimità delle cementerie Aldo Barbetti di Semonte.
Bene, la nota di ARPA chiarisce che:
· Il materiale è stato espulso da una delle ciminiere del cementificio Barbetti in seguito ad un “imprevedibile problema tecnico”;
· Il forno non era né fermo né in fase di preriscaldo, in quanto “La ditta riferiva inoltre di aver risolto l’inconveniente in pochi minuti e che l’impianto ha ripreso ad operare a regime intorno alle 10.30 circa”. Si rimarca la frase “ha RIPRESO ad operare A REGIME”.
Detto ciò, l’ordinanza del Sindaco appare timida in quanto:
· Stabilisce, a nostro avviso correttamente, il “Divieto di raccolta di vegetali per consumo umano e zootecnico visibilmente interessati dalla ricaduta”, ma non fa alcuna menzione degli inquinanti non visibili che potrebbero aver contaminato l’area;
· Non prevede un sequestro preventivo dello stabilimento produttivo, finalizzato a mettere in atto indagini approfondite per escludere del tutto pericoli per l’ambiente e la salute umana.
I cittadini vorrebbero avere una risposta alle seguenti domande:
· Com’è potuto accadere questo “imprevedibile problema tecnico”?
· Quanti imprevedibili problemi tecnici possono verificarsi ancora?
· Cosa è uscito dalla ciminiera assieme ai “fiocchi di fibre”?
· Oltre al materiale fuoriuscito dal cementificio, sono stati/saranno effettuati dei campionamenti di terreno, vegetali e di tutto ciò che è necessario per rilevare la possibile presenza di microinquinanti pericolosi per l’ambiente e la salute?
Di fronte ad un incidente del genere che non ha precedenti, il primo cittadino bene ha fatto a prendere un simile provvedimento, certo è che ci saremmo aspettati un po’ più di coraggio e rigore da parte della massima autorità sanitaria locale.

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