Potrebbe essere vicina una soluzione per la “buca” di viale Leonardo Da Vinci, il gigantesco scavo che avrebbe dovuto ospitare le fondamenta e i garage sotterranei di una struttura commerciale e invece rimasto tale in seguito al fallimento della società che ne era proprietaria, la Gold Building S.r.l..
I lavori erano iniziati ormai molti anni fa. Dopo la demolizione di alcuni fabbricati preesistenti e le operazioni di scavo caratterizzate dalla difficoltà di isolare le ingenti infiltrazioni di acqua provenienti dal monte Foce. Una volta terminata questa complessa operazione e installata la gigantesca gru (era la stessa rimasta in precedenza nelle opere di ristrutturazione di San Marziale), ecco il fallimento e la chiusura del cantiere. Da quel momento tutta l’area è rimasto un enorme pozzo di cemento a cielo aperto, una “buca” appunto, ai margini della trafficatissima via Leonardo Da Vinci, circondata da abitazioni e attività commerciali.
Col passare del tempo sul fondo di questo scavo rivestito di cemento, si sono formate pozze d’acqua stagnante nelle quali si potevano sentire chiaramente gracidare le rane. In seguito a proteste e prese di posizione di residenti e commercianti, intervenne più volte l’amministrazione comunale e il sindaco Stirati il 23 ottobre 2019 rilasciò una dichiarazione: “Ho firmato più di una ordinanza per ritornare a una condizione ambientale accettabile: il Comune non è rimasto inerte, anche se le armi che ha in mano sono limitate”. E annunciava: “Ora voglio prendere un’ulteriore iniziativa per convocare un tavolo che coinvolga tutti gli attori di questa vicenda, a cominciare dalla proprietà, dall’impresa e da tutti i soggetti coinvolti… è necessario che i protagonisti e responsabili di tale incompiuta si facciano carico in maniera concreta della risoluzione di questo problema per non farlo diventare endemico”.
Il 23 novembre 2020 venne dichiarata la liquidazione giudiziale della Gold Building S.r.l. e un anno dopo, a fine 2021, lo stesso sindaco Stirati firmò una ordinanza con la quale disponeva lo smontaggio e la rimozione della gru del cantiere. Venne almeno risolto il problema della presenza di questa enorme gru visibile da centinaia di metri di distanza. Gli altri problemi sono invece rimasti tutti lì. Adesso potrebbe avvicinarsi la soluzione definitiva, con l’imprenditore Sauro Notari che avrebbe manifestato l’intenzione di acquistare l’area all’asta giudiziaria, subentrando nel progetto della Gold per la realizzazione di un grande edificio commerciale. Sembra che la conclusione di questa ormai ultradecennale vicenda possa essere davvero dietro l’angolo.