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Allarme per i dipinti di Raffaellino del Colle nella Chiesa di San Pietro

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Parrocchia e Associazione del Quartiere di San Pietro lanciano l’idea di restaurare due opere importanti di Raffaellino del Colle poste nella cappella Nuti. Urgente trovare fondi per il restauro di due capolavori del Cinquecento. Per lanciare il progetto, Maria Cristina Vinciarelli ha eseguito una copia dell’Adorazione dei pastori in uscita sul periodico L’Eugubino.

Parrocchia e Associazione del Quartiere di San Pietro lanciano l’idea di restaurare due opere importanti di Raffaellino del Colle poste nella cappella Nuti, la quinta di destra, prima del transetto. Si tratta di un grande affresco che copre tutta la parete della cappella e rappresenta le Storie dei santi Benedetto, Mauro e Placido e l’altra è una pala d’altare con la Natività e l’Adorazione dei pastori.

Raffaellino del Colle, è un pittore del XVI secolo nato a Colle di Borgo Sansepolcro tra il 1494 e il 1497. Fu nella bottega di Raffaello e in seguito di Giulio Romano. Collaborò con entrambi in grandi cicli pittorici, compreso quello dei Musei Vaticani.
A Gubbio venne chiamato sul finire degli anni Trenta del Cinquecento dai monaci Olivetani che stavano completando la ristrutturazione della chiesa abbaziale.
La composizione dell’affresco Raffaellino la riprende da quello eseguito dal suo maestro Raffaello nella cappella San Severo di Perugia, unica opera dell’artista urbinate su affresco rimasta in Umbria.

Il pittore biturgense venne pagato nel 1539 e datò l’opera all’anno successivo. Da anni le due opere della chiesa di San Pietro mostrano la necessità di urgenti lavori di restauro: la pala d’altare è completamente oscurata dalla pesante patina del fumo delle candele e della polvere lasciata dai secoli, l’affresco ha evidenti segni di decadimento.

Per lanciare il progetto di restauro e trovare i fondi necessari, Maria Cristina Vinciarelli ha eseguito una copia dell’Adorazione dei pastori in uscita sul periodico L’Eugubino. Il disegno è stato presentato domenica scorsa proprio davanti alla cappella Nuti, mentre il giovane storico dell’arte Giorgio Fondacci ha illustrato ai presenti le caratteristiche dei due dipinti (foto): “Dobbiamo sapere – ha detto – della grande importanza che ha avuto Raffaellino del Colle nella storia dell’arte e la grande fortuna che abbiamo ad avere sue opere nella chiesa di San Pietro a Gubbio”.

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