L’opera, conservata presso la chiesa della Madonna del Prato, sarà esposta temporaneamente presso la sala dell’Arengo del Palazzo dei Consoli.

Sarà esposta al pubblico dal 28 giugno al 4 settembre 2025 la grande pala d’altare raffigurante l’incontro tra Sant’Ubaldo e l’imperatore Federico Barbarossa, capolavoro del pittore romano Ciro Ferri, conservata nell’altare di destra della chiesa della Madonna del Prato e oggetto di un importante intervento di restauro. L’opera sarà esposta nella Sala dell’Arengo del Museo Civico di Palazzo dei Consoli, con un evento inaugurale previsto per il 27 giugno alle ore 18.
Il progetto, promosso dal Comune di Gubbio insieme al Museo Civico di Palazzo dei Consoli, alla Diocesi e con il fondamentale contributo del Lions Club Gubbio e di privati cittadini, ha coinvolto numerosi enti e realtà del territorio. Il restauro è stato eseguito dalla società Ikuvium sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, e restituisce alla comunità una delle testimonianze pittoriche più rilevanti per la memoria storica e religiosa della città.
“Il Comune di Gubbio – spiega l’assessora alla Cultura Paola Salciarini – ha fortemente voluto che l’opera, una volta restaurata, fosse esposta temporaneamente in un luogo centrale e simbolico, prima del suo rientro definitivo nella Chiesa della Madonna del Prato, previsto per settembre. Questa scelta consentirà a cittadini, studiosi e turisti di ammirare da vicino il dipinto e di approfondire il significato profondo dell’episodio rappresentato”.
Il dipinto narra un momento cruciale della storia eugubina: l’incontro avvenuto nel 1155 tra Sant’Ubaldo, vescovo e patrono di Gubbio, e l’imperatore Federico Barbarossa, giunto minaccioso alle porte della città dopo aver incendiato Spoleto. Secondo la testimonianza del priore Giordano di Città di Castello fu proprio l’intervento del vescovo, ormai anziano e malato, a far desistere l’imperatore dai suoi intenti bellicosi. Un gesto di coraggio e santità che salvò Gubbio dalla distruzione e che rimane impresso nella memoria collettiva come simbolo di fede, diplomazia e amore per il proprio popolo.
La pala, che presenta una raffinata composizione iconografica, mostra in primo piano il dialogo tra Sant’Ubaldo e Barbarossa, sullo sfondo della città di Gubbio, con la presenza della Madonna con il Bambino, San Giuseppe e San Giovanni Battista a suggerire una dimensione di protezione divina sull’intera scena. L’iniziativa si completa con un pomeriggio di approfondimento in occasione dell’inaugurazione di venerdì, quando verranno illustrati il valore artistico dell’opera e le fasi dell’intervento conservativo.
Ciro Ferri è uno dei massimi esponenti del barocco romano, allievo di Pietro da Cortona col quale, in età giovanile, lavorò al Palazzo del Quirinale e a Palazzo Pitti a Firenze prima di dedicarsi in solitario agli affreschi della basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo, considerati il suo capolavoro.