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Gubbio, ZTL e pacchi: corrieri fermi ai varchi chiusi e consegne mancate

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La ZTL monumentale che mette in crisi i corrieri ma soprattutto i residenti, che non riescono a ricevere consegne. Il Comune di Gubbio si dice disposto a trovare soluzioni e hub in centro ma i cittadini rimangono in attesa da mesi.

A Gubbio la ZTL, da anni, non è più divisa in settori (male! forse) ma esiste la cosiddetta “ZTL monumentale”. Un nome che mette in soggezione, se non i cittadini, sicuramente i corrieri che dovrebbero servire la zona e che, invece, ne rimangono fuori.

La ZTL monumentale riguarda le aree più al centro del centro, Via dei Consoli, Via Savelli della Porta, Via Baldassini e Via XX Settembre, con più ore di varchi chiusi, sin dalle 10 del mattino anche nei giorni feriali.

Ciò comporta per il cittadino residente della zona una serie di disagi ulteriori, come l’impossibilità di ricevere a casa pacchi e corrispondenza che viaggiano tramite corriere: gli autisti non riescono ad arrivare a Gubbio prima delle 10 del mattino e, trovando i varchi chiusi, non possono effettuare le consegne. A quel punto, alcuni contattano telefonicamente i destinatari, altri lasciano direttamente i pacchi in attesa nei magazzini delle sedi delle società per cui lavorano e aggiornano il tracking con diciture tipo “ztl chiusa, variare indirizzo”. Il cittadino a volte neanche se ne accorge, non ricevendo sempre una notifica e può capitare che un pacco, magari già pagato e per il quale si sono anche sostenute spese di spedizione, rimanga lì in giacenza per molto tempo o torni al mittente.

Ci si potrebbe aspettare la collaborazione da parte dei corrieri, tenuto conto del fatto che chi effettua ordini online o comunque chi riceve consegne in generale è quasi sempre obbligato a rilasciare un proprio recapito telefonico, indicato spesso proprio come “per il corriere”. Tuttavia, le società comunicano di non essere assolutamente tenute a contattare i destinatari e che, nel caso, gli autisti dovrebbero svolgere anche lavoro di segreteria, smistando telefonate.

Sono comunque molti, per fortuna, gli autisti che per loro gentilezza cercano di venire incontro ai cittadini e cercano di accordarsi con loro, addirittura tenendo a mente di volta in volta di lasciare le consegne di Tizio Caio presso il Negozio X o l’indirizzo alternativo Y. Ma non sarebbe più semplice istituire un hub formale, in centro, dove i corrieri possano lasciare le consegne di chi si trova nelle ZTL chiuse?

Sì, perché è vero che esistono i punti di ritiro, ma non tutti i siti di e-commerce li includono fra le opzioni di consegna o comunque spesso può capitare che quelli indicati siano lontani di alcuni chilometri dal centro storico o che la merce da ricevere sia ingombrante, voluminosa, pesante o addirittura deperibile, magari legata alla catena del freddo, come il cibo.

L’Associazione “Vivere nel centro storico” si era posta il problema e lo aveva posto anche al Comune di Gubbio all’inizio di quest’anno, che pare non avesse contezza della problematica. La proposta dell’associazione era quella di mediare, per esempio, mantenendo l’orario del varco ZTL invariato per le auto, ma magari di renderlo più elastico per i corrieri e il carico/scarico delle merci.
Il Comune ne ha preso atto ma ha anche preso tempo, perché certe modifiche pare richiedano diversi passaggi prima di poter essere rese operative. L’assessora Micaela Parlagreco, comunque, si era resa disponibile a mettersi in contatto con i vari corrieri per poter intanto studiare alcune soluzioni e a cercare di individuare un luogo in centro storico che sia adeguato a diventare proprio un punto di raccolta.

Insomma, per i residenti del centro-centro, quello monumentale, se si vogliono far funzionare i meccanismi di ritiro e consegna bisogna venirsi incontro: il cittadino a volte va incontro al corriere in Piazza 40 Martiri, l’autista va incontro con una telefonata al cittadino, l’assessora Parlagreco dice di voler andare incontro a tutti provando a mediare (ma poi, purtroppo, non se ne è saputo più nulla). Poi, però, ci sarebbero anche le società di trasporti: come tanti professionisti, imbianchini, elettricisti, trasportatori di mobili, non potrebbero trovare degli accordi col Comune e fare anche loro degli abbonamenti per poter entrare e lavorare anche nelle ZTL? Tenuto conto anche del fatto che il cittadino le spese di consegna spesso è costretto a sostenerle, non sempre sono gratuite.

In attesa di trovare una soluzione, continuiamo a “tirarci i pacchi”.

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