I Ceri cambiano itinerario ma le modalità, quantomeno maldestre, con cui la notizia è stata presa e comunicata lasciano perplessi.
La corsa dei Ceri quest’anno avrà una variante nel suo percorso storico: la decisione di far passare le tre macchine sul lato delle Logge dei Tiratoi invece che lungo il fianco della chiesa di San Francesco è stata ufficializzata oggi (30 aprile) dall’amministrazione comunale, dopo un incontro con i soggetti che compongono il cosiddetto “Tavolo dei Ceri” che sarebbe avvenuto la sera prima del Consiglio Comunale del 29 aprile. Questa scelta è stata determinata dall’esigenza di evitare gli eventuali costi per mettere in sicurezza il percorso tradizionale al momento direttamente interessato dalla posa della nuova pavimentazione.
“L’attuale situazione dei lavori – dice il sindaco Fiorucci – consente sì il passaggio dei Ceri, ma non permetterebbe lo svolgimento in completa sicurezza della Festa. Per tale ragione saremo costretti a chiudere il passaggio tra la Chiesa di San Francesco e la farmacia comunale e optare per il passaggio dei Ceri di fronte alle Logge. Una novità che avremmo voluto evitare, specie con questa tempistica così ridotta, ma al momento, vagliate con la massima attenzione tutte le altre verosimili alternative, questa è l’unica possibilità per poter procedere con lo svolgimento in completa sicurezza della nostra Festa”.
La notizia ha aperto un dibattito cittadino riferito non tanto al fatto di modificare il percorso tradizionale (o almeno quello degli ultimi 150 anni), quanto soprattutto per le modalità e tempistiche di comunicazione scelte dall’amministrazione. I gruppi di minoranza del consiglio comunale hanno diffuso un comunicato stampa dai toni molto gravi nel quale si riassume quanto accaduto nella giornata di ieri (29 aprile).
“Quanto accaduto ieri durante il Consiglio Comunale di Gubbio – scrivono tutti i consiglieri dei gruppi di opposizione – rappresenta un fatto di eccezionale gravità istituzionale. Per un’intera giornata, dalle 9:00 alle 18:30, il Sindaco ha taciuto scientemente all’intera assemblea cittadina – la più alta sede rappresentativa della volontà popolare – lo stato dei lavori e la decisione di modificare il tradizionale percorso dei Ceri a causa del ritardo della messa in sicurezza del cantiere di Piazza Quaranta Martiri. Tutto ciò anche a fronte di una specifica interrogazione urgente presentata ieri in Consiglio Comunale per avere informazioni dalla Giunta circa lo stato di avanzamento e il programma dettagliato dei lavori in piazza 40 Martiri. Grave è la deliberata omissione di qualsiasi informazione sul reale stato dei lavori e conseguenti oneri sul bilancio del Comune, e grave è l’omissione sugli esiti della riunione del Tavolo dei Ceri, durante la quale, con Sindaco ovviamente presente, si è discusso– con ogni evidenza – ciò che poi è stato presentato come fatto compiuto all’intera comunità senza nessun accenno nell’unico luogo dove tutti i cittadini e le cittadine sono rappresentati e cioè il Consiglio Comunale”.
Non molto corretti anche altri passaggi della comunicazione del sindaco Fiorucci, che sembra scaricare sulla maggioranza che lo ha preceduto questioni e problemi completamente diversi: “Pur avendo, e ci mancherebbe altro, la contezza e la certezza dell’importanza, della centralità e dell’unicità della Festa dei Ceri – afferma il sindaco Fiorucci – non vogliamo che sia la fretta a guidare l’esecuzione di lavori così importanti: sono già troppi i problemi generati in questo senso in Piazza Grande, dove per rispettare le tempistiche legate ai Ceri sono state commesse una serie di leggerezze di cui stiamo pagando le conseguenze”, affermazioni che sembrano voler accostare la decisione attuale a una che lo scorso anno se fosse stata presa per piazza Grande avrebbe portato a proteste e conseguenze nemmeno immaginabili per l’ex sindaco Filippo Stirati.
Tra l’altro, i problemi di Piazza Grande ai quali fa riferimento il Sindaco non siano mai stati propriamente elencati in maniera approfondita. Spesso, piuttosto, sono stati utilizzati in modo strumentale per poter fare surf ancora per un po’ sul mantra elettorale della coalizione vincitrice, che recita tipo “quelli-di-prima-hanno-fatto-solo-disastri”. Di fronte, poi, a domande circa i confronti col Direttore dei lavori o su eventuali interventi necessari c’è stata sempre grande vaghezza.
“La mancanza da un lato di un progetto esecutivo adeguato – prosegue Fiorucci a proposito di piazza 40 Martiri – che non ha consentito una visione globale della situazione, e la dilatazione dei tempi dell’esecuzione dei lavori che non ha permesso una corretta gestione della timeline dall’altro, ci hanno portato a dover prendere una decisione legata anche a imprevisti operativi di cantiere perfettamente normali quando si lavora su una struttura vecchia. L’eventuale messa in sicurezza dell’area, utopistica tra l’altro dal punto di vista tecnico, senza alcuna garanzia rispetto alle tempistiche di esecuzione, avrebbe generato costi aggiuntivi altissimi, non sostenibili da parte dell’amministrazione comunale. Lo smantellamento e il successivo ripristino del cantiere, inoltre, avrebbero comportato un ulteriore stop di un mese e mezzo dei lavori, con ulteriore aggravio di costi a carico di tutta la comunità. Tutte le eventuali opere di messa in sicurezza sarebbero state non definitive, quindi completamente a perdere”.
Va detto per correttezza che i lavori in piazza 40 Martiri sono iniziati (e in maniera decisamente blanda) nel giugno dello scorso anno e quindi si sono svolti praticamente per intero con la nuova Amministrazione comunale, che aveva e ha l’obbligo di controllarne la correttezza dell’esecuzione e il rispetto dei tempi.