Un giorno stai costruendo il tuo futuro familiare e lavorativo e quello dopo lotti per la vita, tua e dei tuoi figli.
Lontani dalle disquisizioni semantiche, dalle questioni di principio, dalle condanne talvolta troppo incerte pur di fronte a tanti orrori, vogliamo raccontarvi la storia di Fatima, una donna palestinese che lotta per difendere tante vite: la propria e quella dei figli, uno già nato e un altro che, sfidando la guerra e la malnutrizione, cerca di proteggere in grembo. E’ vero che da qui, seduti comodi, non è possibile fare molto, tantomeno risolvere il conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, il nostro poco per qualcuno può essere la boccata di ossigeno necessaria per tirare avanti e sperare di salvarsi. Ci auguriamo che il poter fare poco o il poter solo agire simbolicamente non diventino mai il dito dietro al quale nascondersi quando si sceglie di girare le spalle di fronte al dolore del prossimo.
Fatima Sameer Abu Daken è nata a Gaza, non ha neanche 30 anni, ha un matrimonio felice alle spalle dal quale tre anni fa è nato il piccolo Aboud, è al quinto mese di gravidanza e il suo sogno, prima del 7 ottobre 2023, era quello di diventare una chef rinomata in tutto il mondo.
Oggi i suoi sogni hanno preso altre sembianze, appannati dalla speranza cruda e concreta di avere salva la vita, la sua e quella della famiglia. Lo scorso 31 luglio, infatti, dopo essere già stati sfollati sette volte, la tenda di fortuna di Fatima è stata target di bombardamento.

Fatima è riuscita a estrarre vivo il figlio dalla tenda e a correre via ma la situazione medica è grave: Aboud ha perso un occhio, ha subito la rimozione totale del bulbo oculare e metà del suo volto è squarciato. Il piccolo ha anche una grossa scheggia nel fegato e una nel ginocchio, che gli impedisce di muovere la gamba. Sono necessarie cure anche per sua madre Fatima, alla quale è stata rimossa la retina e ha scarnificazioni da schegge su tutto il corpo. Inoltre, trovandosi in stato di gravidanza, non le vengono somministrati antidolorifici adeguati.

La storia di Fatima è stata presa a cuore, insieme a quella di tante altre persone, da un gruppo di donne che già nella primavera del 2024 ha pensato di unire le forze per provare a sostenere i civili palestinesi. E’ nato così “Cocomero”, il progetto di volontariato di un gruppo di amiche e colleghe foodblogger con lo scopo di raccogliere fondi destinati a chi è rimasto senza casa e senza alcun mezzo di sostentamento a causa dei bombardamenti e degli sfollamenti forzati dopo l’ottobre 2023. Il progetto si materializza in due ebook contenenti ricette di ispirazione palestinese, che si comprano facendo una donazione diretta ad una o più delle campagne di raccolta fondi attentamente selezionate dal progetto.
Clicca qui per l’articolo di Media Video News del novembre 2024 coi dettagli su “Cocomero”
Il gruppo dal quale Cocomero è nato sta cercando di seguire da vicino la situazione di Fatima e dalla sua famiglia, con la speranza di riuscire a portare in Italia lei e Aboud.
«Stiamo cercando di trovare il modo per farli evacuare facendo appello a tutti i canali possibili. Speriamo davvero che si possa trovare un modo per portarli al sicuro in Italia e fargli avere cure adeguate», spiega Gigi Passera, food writer e personaggio tv, al Corriere della Sera [clicca qui per leggere l’articolo].
E’ possibile fare il nostro “poco” facendo una donazione per sostenere Fatima e la sua famiglia: è attiva la raccolta fondi al link diretto https://www.gofundme.com/f/urgent-rebuilding-hope-for-fatima-after-gaza-war oppure è possibile passare attraverso il sito del progetto Cocomero al link https://cocomero.premiate.org/it e, corrispondendo una piccola somma, ottenere una copia degli ebook di ricette.
Gli ebook
“Cocomero & Friends – ricette e voci per la Palestina”, uscito nel luglio 2025, è il secondo
ebook del progetto Cocomero. Il primo, “Cocomero – ricette di ispirazione levantina per la pace”, è uscito a ottobre 2024.
Per entrambi, ogni acquisto viene fatto a seguito di una donazione minima di 5€.
Il nuovo ebook “Cocomero & Friends – ricette e voci per la Palestina” contiene: 59 ricette plant-based, per una scelta totalmente priva di violenza. 17 scritti originali tra testimonianze, saggi e articoli firmati da giornalisti e civili italiani e palestinesi, parte fondante del progetto nonostante le condizioni di vita estreme. 13 art work tra illustrazioni, fumetti e poster. La copertina è dell’illustratrice palestinese Reem Alsayed.
Il progetto e gli autori
Nato nella primavera 2024, coordinato dalle food content creator Cristina Mauri,
Anna Panna, Sasha Carnevali, Gigi Passera e Silvia de Martino.
“Cocomero & Friends – ricette e voci per la Palestina” raccoglie contributi donati da 76
creator provenienti da 10 nazioni, per una copertura totale di oltre 7 milioni di follower solo
su Instagram. Tra gli autori internazionali ci sono nomi noti come lo chef palestinese Sami Tamimi (4 libri all’attivo, tra cui il nuovo “Boustany”, Sunday Times Bestseller), il tedesco Julius Fiedler (@hermann, influencer da 4.2 milioni di follower combinati, è da poco uscito il suo primo libro “Naturally Vegan”), la coppia italo-spagnola Eduardo Contreras e Francesca Ruberti di @elpisovegano, e tra le food writer la libanese Anissa Helou, la nippo-australiana Emiko Davies e l’iraniana Saghar Setareh.
Tra i contributor italiani: Giulia Scarpaleggia, Enrica Monzani, Myriam Sabolla, Sara Porro,
Sofia Fabiani, Silvia Chiarantini, Mariano Gallo (aka Priscilla), Angela Frenda per le ricette;
Francesca Barreca di Mazzo Roma, Sarah Cicolini di Santo Palato e la stellata Chiara
Pavan tra le cheffe, più i finalisti Masterchef Irene Volpe, Carmine Gorrasi e Antonio
Colasanto; Michela Chimenti, Diego Cajelli, Giulia Paganelli, Biancamaria Furci, Giulia Blasi,
Azzurra Rinaldi per gli articoli; Luchadora, Madonna Freeda, Daniela Cremona, Coquelicot
Mafille per gli art work.