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INTERMIZOO, esempio mondiale di zootecnia sostenibile

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Fiore all’occhiello della genetica bovina della Regione del Veneto, la società con sede operativa a ValleVecchia di Caorle (Ve), grazie ad innovativi strumenti gestionali ha puntato sulla riduzione dell’impatto ambientale derivante dalle attività di allevamento. Un impegno premiato da un’importante certificazione internazionale. Tra i principali risultati raggiunti: risparmio del 10% dell’uso di concime chimico azotato e riduzione del 44% delle emissioni di metano. Caner: sul piano dell’impatto ambientale zootecnico, con Intermizoo il Veneto è passato dalle parole ai fatti.

“Mentre in Europa si pensa ad una direttiva taglia-emissioni che colpirà anche gli allevamenti di bovini da latte, oltre a quelli di suini e avicoli, considerati alla stregua di stabilimenti industriali, in Veneto passiamo dalle parole ai fatti – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner -. Intermizoo, con sede a ValleVecchia, ne è l’esempio. Infatti, ha già adottato strumenti innovativi per ridurre l’impatto ambientale derivante dalle proprie attività di allevamento. I nostri allevatori, hanno intuito che è giunto il momento di cambiare rotta ponendo grande attenzione al tema della sostenibilità ambientale”.

“In una situazione drammatica per l’insostenibile aumento di costi di mangimi ed energia provocati dalla guerra in Ucraina – ricorda Caner – Intermizoo ha messo a punto un sistema di allevamento sostenibile, capace non solo di ridurre le emissioni e l’impatto ambientale ma anche di offrire elevati standard di qualità del seme animale esportato in tutto il mondo. Un’eccellenza veneta, esempio mondiale di zootecnica green che può diventare un modello per molte altre realtà italiane”.

Sostenibilità è dunque la parola chiave della nuova agricoltura e anche della zootecnia che guarda al futuro, pertanto gli operatori del primario dovranno sempre più fare i conti con gli aspetti legati all’impatto delle loro attività sull’ambiente. Spesso è la stessa opinione pubblica ad accusare il mondo agricolo e zootecnico di essere una delle principali cause della produzione di gas serra. Di fronte a queste accuse, agricoltori e allevatori sono chiamati ad invertire la rotta ed operare in armonia con l’ambiente, anche attraverso un utilizzo più responsabile delle risorse.

E’ su questa direttrice, come sottolinea Caner, che si muove Intermizoo, fiore all’occhiello della genetica bovina della Regione del Veneto, società controllata da Veneto Agricoltura, che commercializza il suo prodotto in tutto il mondo, dall’Europa al Giappone, dalle Americhe all’Asia e all’Australia.

Da sempre Intermizoo si è posta tra i propri obiettivi quello di limitare l’impatto ambientale derivante dalle attività di allevamento; questo sia per aiutare le aziende zootecniche ad allevare animali in grado di migliorare la redditività, sia per ridurre l’impronta ambientale della stalla da latte. Si tratta di un impegno che Intermizoo mette a disposizione degli allevatori, garantendo loro validi strumenti per operare in armonia con le esigenze ambientali che la società richiede con forza sempre maggiore.

Ma quali sono nello specifico questi strumenti innovativi messi in campo da Intermizoo? Per capirlo vale la pena ricordare che questa straordinaria struttura produttiva regionale è ubicata all’interno dell’isola di ValleVecchia, in località Brussa di Caorle. Una collocazione non casuale, visto che si tratta di un’oasi naturale della Rete europea Natura 2000 all’interno della quale sorge un’azienda sperimentale di Veneto Agricoltura che da anni abbraccia una modalità di coltivazione sostenibile. A ValleVecchia, le lavorazioni per la produzione di cereali, foraggi e fieno per l’alimentazione dei tori di Intermizoo vengono effettuate con un bassissimo impatto della chimica e della meccanizzazione tradizionale. Inoltre, l’azienda sperimentale ValleVecchia pone grande attenzione anche all’utilizzo della risorsa idrica e alla minimizzazione delle componenti chimiche, sia in termini di diserbanti che di trattamenti antiparassitari, frutto dell’esperienza e dei risultanti derivanti da numerosi progetti europei qui realizzati. Tutto questo a ValleVecchia si è tradotto in uno straordinario esempio di agricoltura sostenibile non solo per l’ambiente ma, nello specifico, anche per le produzioni cerealicole che alimentano i tori di Intermizoo in maniera ottimale, con riflessi positivi anche sugli elevati standard di qualità del seme animale esportato in tutto il mondo.

Come accennato, Intermizoo ormai da tanti anni si impegna ad utilizzare prodotti studiati appositamente per ridurre l’impatto dell’allevamento sull’ambiente. In particolare, grande attenzione è stata data alla gestione della lettiera nelle stalle, allo scopo di ridurre i cattivi odori e la produzione di ammoniaca, con effetti positivi per gli animali, che mostrano una migliore produzione e un maggior benessere. Anche la gestione dei liquami rappresenta un’attività essenziale per l’azienda. L’utilizzo di prodotti che promuovo una corretta maturazione ha permesso di ridurre le esalazioni di odori, ammoniaca e gas serra nonché di ridurre le azioni meccaniche per la loro gestione. Tutto ciò ha permesso di migliorare la qualità fertilizzante dei liquami, consentendo di risparmiare il 10% di concime chimico azotato. Altri risultati importanti raggiunti riguardano la riduzione media del 44% delle emissioni di metano enterico e una maggiore costanza nel profilo emissivo, senza picchi nel corso della giornata, indice questo di una maggiore stabilità ruminale. Inoltre, i livelli di anidride carbonica registrati hanno misurato una riduzione media di emissione del 42%, traducibili in una maggiore qualità dell’aria nelle stalle.

“Nel 2021 – ricorda il direttore di Intermizoo, Francesco Cobalchini – il nostro impegno per una forma di allevamento sempre più sostenibile è stato certificato con il Certification’s Enviromnetal Social Governance (ESG) Rating: 2020©. Per Intermizoo questo importante riconoscimento internazionale non ha certo rappresentato un punto di arrivo bensì una tappa che ci conferma di essere sulla strada giusta per un allevamento sempre più sostenibile. Per Intermizoo, infatti, ridurre le emissioni e l’impatto ambientale della propria produzione non è sufficiente, visto che il nostro obiettivo è anche quello di offrire agli allevatori una genetica che punta ad una maggiore sostenibilità dell’intera filiera del latte”. “I tori di Intermizoo – continua Cobalchini – sono ormai presenze stabili non solo nella classifica italiana PFT, ma soprattutto nelle classifiche IES e ICS-PR, che danno importante peso alla sostenibilità aziendale nel suo complesso. Del resto, la filosofia di selezione Intermizoo, da sempre, ha dato grande importanza alla selezione degli animali in funzione dei loro caratteri gestionali quali una maggiore fertilità delle bovine, maggiore longevità e funzionalità degli animali, caratteristiche queste che consentono all’allevatore di avere una mandria efficiente dal punto di vista economico e manageriale. Migliorare questi caratteri, infatti, comporta una minore quota di rimonta e dunque un miglior utilizzo delle risorse e un impatto ridotto sull’ambiente”.

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