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Coldiretti e Terranostra Umbria: “Il turismo nelle aree rurali tra ambiente, gastronomia e autenticità”

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Gli agriturismi al centro del turismo in Umbria: un modello unico da esportare

Gli agriturismi al centro del turismo in Umbria: questo uno dei messaggi emersi dalla tavola rotonda organizzata da Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra Umbria dal titolo “Il turismo nelle aree rurali tra ambiente, gastronomia ed autenticità”. Nella nostra regione – ha affermato Elena Tortoioli Presidente regionale di Terranostra, l’associazione agrituristica e ambientale di Coldiretti che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica – il turismo rurale ricopre un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio, promuovendo qualità. Il turismo diventa esperienza e l’agricoltura diventa turismo. L’agriturismo – ha ricordato Tortoioli – nonostante le criticità e l’impatto pesante dovuto a pandemia, inflazione e non da ultimo ai cambiamenti climatici, ha continuato a mostrare grande resilienza e soprattutto grandi potenzialità ancora da esprimere. Semplificazione burocratica, formazione e promozione, restano, specie in questo periodo, alcune delle finalità al centro del nostro lavoro.

Il nostro obiettivo prioritario – ha sottolineato Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria – è quello di sostenere con forza le nostre aziende agricole e il vero agriturismo che ha uno stretto rapporto con il territorio, da preservare a tutti i costi insieme alla biodiversità e all’unicità dell’ambiente. Priorità, accanto alla multifunzionalità agricola, su cui continuiamo a scommettere, che stanno alla base del futuro del settore primario e dell’agriturismo. Esso – ha proseguito Agabiti – è pienamente coinvolto pure nel recupero del patrimonio edilizio delle campagne, nella promozione dei centri abitati minori, per la diffusione nei territori rurali delle connessioni internet a banda larga, oggi strumento fondamentale per restare competitivi sul mercato. Inoltre rappresenta un potente sostegno alla transizione ecologica dell’agricoltura essendo, nelle aziende agricole-agrituristiche, decisamente più diffusi i metodi di produzione biologica e più in generale pratiche per la tutela dell’ambiente.

La sostenibilità, la riscoperta delle identità locali, insieme a distintività, ambiente, autenticità, innovazione, esperienza, servizi e reputazione, sono i pilastri dell’agriturismo che lo rendono un modello unico da esportare in tutto il mondo – ha ribadito Mario Rossi Direttore regionale Coldiretti. Le strutture agrituristiche rappresentano un potente mezzo di consolidamento dell’economia e dell’occupazione nelle aree rurali nell’offerta dei tanti servizi che i visitatori e i turisti cercano nelle nostre campagne; un’importante leva sociale, in termini di animazione e contrasto ai diffusi fenomeni di spopolamento ed emarginazione delle zone rurali. A supporto dell’imprenditorialità rurale e multifunzionale, l’impegno e le attività portate avanti da Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra, hanno costruttivamente sostenuto gli indirizzi strategici e operativi delle misure previste per l’agriturismo, nonché le nuove strategie per il settore.

Nelle aree rurali – ha ricordato Carmelo Troccoli Direttore Fondazione Campagna Amica – l’agriturismo gioca un ruolo fondamentale: un luogo dove poter pernottare, mangiare del buon cibo, acquistare prodotti agricoli locali e vivere un’esperienza a contatto con la natura e il territorio. Come Fondazione Campagna Amica siamo impegnati a valorizzare il vero agriturismo, l’autenticità, il contatto e le esperienze dirette con aziende che vivono il territorio ed esaltano la cucina tradizionale contadina. Da qui anche la promozione di una serie di cammini e percorsi dove agiscono i nostri agriturismi, veri ristori di qualità che offrono servizi adeguati. Specie negli ultimi anni, tanti italiani e i turisti stranieri hanno riscoperto le aree rurali e un turismo “lento”, l’amore per i piccoli borghi con la loro straordinaria offerta di prodotti agroalimentari: territori da svelare e far conoscere ancor di più nel prossimo futuro.

Nel ricordare come alla base di ogni agriturismo ci sia innanzitutto un’azienda agricola, Diego Scaramuzza, Presidente Terranostra Nazionale, ha ribadito l’importante ruolo dell’Associazione, per il coordinamento, la promozione, la formazione e crescita delle imprese agricole, anche in chiave ambientalista. Proprio il nostro ambiente rurale – ha aggiunto – deve essere conosciuto per tutte le sue peculiarità, a cominciare dalle eccellenze agroalimentari locali, che costituiscono una vetrina privilegiata delle tipicità locali. Le nuove tendenze del turismo di prossimità possono favorire l’offerta agrituristica, che sa cogliere un suo rinnovato protagonismo e le dinamiche di sviluppo delle relazioni fra città e campagna.

Secondo Paola Agabiti, Assessore al Turismo della Regione Umbria, gli agriturismi, veri presidi dell’ambiente, sono fondamentali per lo sviluppo delle produzioni agroalimentari, nel veicolare tradizioni e identità dei nostri territori. È stato necessario – ha affermato Agabiti – dotare l’Umbria di un brand, di un marchio che sintetizzasse la qualità di tutte le nostre eccellenze: la promozione della Regione punta a valorizzarle tutte, anche quelle enogastronomiche. E l’Umbria – ha ricordato l’Assessore Agabiti – è l’unica destinazione italiana del 2023 segnalata da Lonely Planet, un riconoscimento giunto proprio nella categoria “Sapori”. Chi arriva in Umbria – ha precisato – cerca il contatto con la natura, un’esperienza, una vacanza con al centro benessere e accoglienza, il calore di chi ospita e trasferisce ai visitatori la nostra storia.

Anche per Roberto Morroni, Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Umbria, la riconoscibilità dell’Umbria deve rappresentare un architrave fondamentale per lo sviluppo. Due gli assi portanti su cui puntare: la qualità e il gioco di squadra. La nostra regione, deve poter esprimere solo qualità che poi le deve essere riconosciuta dal mercato, un obiettivo possibile se ci si muove insieme. E l’immagine dell’Umbria – ha concluso Morroni – è fatta anche di qualità del cibo.

L’agriturismo conta in Umbria secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat (2021), 1414 strutture (+1,1% rispetto al 2020), con 463 dedite alla ristorazione, 349 alla degustazione e 1.178 ad altre attività. Circa un agriturismo su cinque (256) si trova in montagna, mentre il 46,3 per cento è gestito da donne. I posti letto sono 25.386, mentre quelli a tavola sono 21.476. Accanto ad alloggio e ristorazione, ma anche alla semplice degustazione, non mancano le attività sportive e naturalistiche suggerite dalle aziende agrituristiche. L’agriturismo umbro ha un peso del 38,3% sul comparto extralberghiero regionale (media nazionale 10,1%). Oltre il 98% dei comuni umbri ospita almeno un’azienda agrituristica.

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