Un vero e proprio antico cimitero cristiano è venuto alla luce durante le opere di scavo per la realizzazione del tratto di nuova Pian d’Assino che prosegue il tronco interrotto a Mocaiana nel 2013. Numerose sepolture sono state rinvenute nei pressi del bivio per Pietralunga, in un terreno compreso tra la statale 219 e il torrente Assino, a pochi metri dall’ex stazione ferroviaria di Pietralunga.
Il rinvenimento è di alcuni giorni fa, ma le opere di scavo portate avanti dalla cooperativa “In terras” sono iniziate da poco. “Abbiamo quattro operatrici in loco e riusciamo a scavare un paio di tombe al giorno – dicono gli archeologi – quindi serviranno un paio di mesi per riportare alla luce tutte le sepolture che potrebbero essere in totale un centinaio”.
L’area interessata dal ritrovamento è approssimativamente un rettangolo di circa 60 X 40 metri. Questa mattina c’è stato un sopralluogo dell’assessore regionale alle infrastrutture, Enrico Melasecche, insieme ai vertici Anas e al direttore della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Giuseppe La Cava che ha affermato: “Non abbiamo rinvenuto corredi o altro tipo di strutture, quindi una volta esaurito lo scavo, porteremo via il materiale e potranno riprendere i lavori”.
Le tombe sono costituite da una semplice lastra di pietra che copre il sepolcro, con l’inumato posto circa 30 centimetri al di sotto. Molti, dalla postura nella quale vengono ritrovate le ossa, sarebbero stati sepolti avvolti in un sudario e quindi queste tombe farebbero pensare al tardo impero, mentre altre sono riferibili a secoli successivi.
I castelli che sovrastano la zona del ritrovamento, Carbonana e Sant’Angelo d’Assino sono documentati dal XII secolo, ma sicuramente sono stati edificati in una posizione strategica già utilizzata precedentemente perché permetteva di dominare il territorio sottostante in corrispondenza del punto di intersezione tra la strada di fondovalle e l’antico tracciato viario che, passando per Pietralunga, consentiva di immettersi sulla Flaminia ad Acqualagna. Dunque il cimitero potrebbe essere anche il luogo di sepoltura delle tante persone che gravitavano nella zona circostante queste fortificazioni. Non è mai stata documentato un insediamento in quel punto del fondovalle.
L’assenza di qualunque tipo di corredo funerario lascia per ora aperte molte interpretazioni. La speranza degli archeologi è quella di trovare qualche oggetto che possa aiutare a restringere il campo delle ipotesi temporali, altrimenti bisognerà affidarsi agli esami con la tecnica del carbonio 14 che, seppure affinata rispetto a qualche decennio fa, lascia però un margine ancora troppo largo. Ai margini dell’area sepolcrale è stata rinvenuta una fornace di un periodo successivo che al momento è stata però ricoperta.