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I candidati eugubini per le elezioni regionali: tante speranze ma poche probabilità di elezione

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Nessun candidato forte e molti nomi che vanno a pescare nello stesso bacino di voti rischiano di lasciare la città per la seconda volta consecutiva senza nessun rappresentante nell’assemblea regionale.

Sono 457 i candidati per le elezioni regionali che il 17 e 18 novembre prossimi porteranno al voto gli umbri e fanno riferimento a 23 liste e 9 candidati e candidate presidente, uno in più rispetto a cinque anni fa.

Gli eugubini che si cimenteranno in questa sfida sono quindici, un numero assolutamente nella media tenendo conto del rapporto degli abitanti del comune rispetto a quelli della regione. se si considerano gli altri comuni più popolosi. Niente di sorprendente quindi se quindici nostri concittadini hanno deciso di mettersi in gioco per tentare di poter rappresentare questa comunità all’interno dell’assemblea regionale. Anche considerando il fatto che Gubbio viene da una consiliatura nella quale per la seconda volta dall’istituzione delle regioni, non ha avuto nessun suo rappresentante seduto tra gli scranni di Palazzo Cesaroni.

La differenza di Gubbio con gli altri comuni più popolosi della regione non sta certamente nel numero di candidati, quanto in quelli che hanno effettive possibilità di essere eletti. Analizzando le liste dei due principali schieramenti che si contendono la vittoria e che hanno la possibilità di eleggere consiglieri regionali (gli altri sono pressoché delle comparse, ad eccezione forse di Marco Rizzo al quale i sondaggi lasciano aperto un piccolo spiraglio), la prima cosa che balza all’occhio è che accanto ai tanti “candidati qualunque” delle altre città umbre, ci sono anche diversi “papabili” spesso indicati come capilista e quindi in odore di elezione. Per gli eugubini non è così: quasi tutte le candidature sembrano essere delle candidature “acchiappavoti”, messe lì dai vertici regionali solo per fare numero o quasi e Gubbio rischia di essere solo un serbatoio di voti destinati a far sorridere altri lidi.

Nel centrodestra, i candidati outsider di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (tra i quali vanno considerati gli eugubini Stefano Pascolini, Euro Grilli e Monica Salciarini) sembrano essere completamente chiusi da una messe di consiglieri e assessori uscenti o ex amministratori di città importanti che lasciano al resto della schiera probabilità millesimali di elezione, anche in caso di vittoria dello schieramento che fa capo a Donatella Tesei. Federica Monarchi, candidata nella lista “Tesei presidente”, potrebbe riuscire ad ottenere un buon risultato personale ma per essere eletta deve sperare in un super bottino di voti e in un contemporaneo grande risultato della lista stessa. Un’accoppiata al momento poco probabile. Certo, dopo il clamoroso successo alle recenti elezioni comunali, ci si aspettavano meno candidati di area per tentare il colpaccio anche in regione.

Nel centrosinistra della candidata presidente Stefania Proietti, gli unici due eugubini che potrebbero avere qualche possibilità di elezione sembrano essere Jacopo Cicci (Civici Umbria) e Paolo Barboni (PD). Il primo parte da un’ottima base di voti ottenuti nelle recenti elezioni comunali dello scorso giugno. Il secondo ha grande esperienza amministrativa ed è conosciuto anche a livello regionale, ma è da tempo lontano dalla politica attiva e non è certo aiutato dalla situazione generale del PD eugubino. L’eventuale elezione di tutti gli altri e tutte le altre sarebbe una grande sorpresa.

Gli unici due che potevano avere concrete possibilità di elezione, Nafissi e Stirati, sono stati stoppati da Perugia. Molti sostengono per il fatto di essere stati individuati come principali responsabili della disfatta elettorale alle comunali e perché la loro candidatura avrebbe impedito il processo di riunificazione del centrosinistra eugubino. A voler pensar male, invece, viene in mente che più di qualcuno a Perugia e dintorni gongoli delle divisioni eugubine e gli aiuti offerti siano soltanto specchietti per le allodole.

Nafissi partiva da una elezione in regione mancata per un pugno di voti cinque anni fa (Andrea Fora che venne eletto ha saltato il fosso ed è candidato questa volta nel centrodestra con Forza Italia) e da una buona base ottenuta come candidato sindaco nelle recenti elezioni comunali. Stirati qualche migliaio di voti li avrebbe certamente avuti. Il risultato è che per la seconda volta consecutiva Gubbio rischia seriamente di non avere rappresentanti in consiglio regionale. Dopo l’assenza nel consiglio provinciale, recentemente rinnovato, anche quella a Palazzo Cesaroni sarebbe una sconfitta oltremodo pesante per la città. Pronti e in tal caso felici di essere smentiti dal voto.

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